FAQ

“(pronunciato IPA: /'stolking/ in italiano, ['stɔːkɪŋ] in inglese) è un termine di origine inglese utilizzato in italiano per indicare una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo, detto stalker, che affliggono un'altra persona, perseguitandola, generandole stati di paura e ansia, arrivando persino a compromettere lo svolgimento della normale vita quotidiana.” “Include, inoltre, l'invio di lettere, biglietti, posta elettronica, SMS e oggetti non richiesti; più difficile è L'attribuzione del reato di stalking a messaggi indesiderati di tipo affettuoso - specie da parte di ex-partner o amici - che può variare a seconda dei casi personali. “ Cit. Wikipedia
"Quando si passa dalle molestie allo stalking condominiale? Qualora, dopo una prima serie di condotte qualificabili come mere azioni di molestia o disturbo a danno di condomini, integranti la contravvenzione di cui all’art. 660 c.p., le azioni persecutorie hanno assunto le caratteristiche di quelle astrattamente previste dall’art. 612-bis c.p., poiché l’indagato ha volontariamente proseguito nella propria sistematica azione di molestia e disturbo, nonostante le numerose lamentele dei condomini e, per chi ha tentato di opporsi, è scattata la reazione minacciosa, diretta a questo o quel condomino, a volte a tutti indistintamente, comunque sempre con urla tali da farsi ben sentire da tutti, esternando, con assoluta sfrontatezza, il proprio programma criminoso, volto a intimidire e creare un clima di ansia e di paura, all’interno dell’edificio, nelle persone che vi abitano.” Cit. Altalex
“Per la Corte di Cassazione la registrazione delle conversazioni è legittima. Lo dicono alcune sentenze tra cui: la n. 7239 dell’ 8 giugno 1999 e la n. 36747 del 24 settembre 2003. Quest’ultima in particolare stabilisce che «le registrazioni di colloqui anche all’insaputa dell’interessato sono perfettamente lecite ed equivalgano ad una presa di appunti scritti; non solo, la cosiddetta “registrazione fonica” costituisce valido elemento di prova davanti al giudice”.
ARTICOLO 572
Maltrattamenti contro familiari e conviventi
Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l'esercizio di una professione o di un'arte, è punito con la reclusione da due a sei anni.
[La pena è aumentata se il fatto è commesso in danno di persona minore degli anni quattordici]. (2)
Se dal fatto deriva una lesione personale grave, si applica la reclusione da quattro a nove anni; se ne deriva una lesione gravissima, la reclusione da sette a quindici anni; se ne deriva la morte, la reclusione da dodici a ventiquattro anni.
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(1) Il presente articolo è stato così sostituito dall'art. 4, L. 01.10.2012, n. 172 con decorrenza dal 23.10.2012. Si riporta di seguito il testo previgente:
"(Maltrattamenti in famiglia o verso i fanciulli). - Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, maltratta una persona della famiglia, o un minore degli anni quattordici, o una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l'esercizio di una professione o di un'arte, è punito con la reclusione da uno a cinque anni.
Se dal fatto deriva una lesione personale grave, si applica la reclusione da quattro a otto anni; se ne deriva una lesione gravissima, la reclusione da sette a quindici anni; se ne deriva la morte, la reclusione da dodici a venti anni.".
(2) Il presente comma, prima modificato dall'art. 1, comma 1, D.L. 14.08.2013, n. 93, con decorrenza dal 17.08.2013 è stato poi abrogato dalla nuova riformulazione dello stesso art. 1, D.L. 14.08.2013, n. 93, così come modificato dalla legge di conversione L. 15.10.2013, n. 119, con decorrenza dal 16.10.2013. Cit. Il Sole 24 ore
"La violenza perpetrata contro le donne basata sul genere, ed è ritenuta una violazione dei diritti umani.
Termine usato molto spesso per definire la violenza contro le donne è violenza di genere. La violenza di genere riguarda donne e bambine, ma coinvolge anche minorenni come ad esempio nel caso della violenza assistita.
Questa terminologia è largamente usata sia a livello istituzionale che da persone e associazioni di donne che operano nel settore. In questi ultimi anni la violenza sulle donne è aumentata ed il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.” Cit. Wikipedia
La violenza psicologica “è un insieme di atti, parole o sevizie morali, minacce e intimidazioni utilizzati come strumento di costrizione e di oppressione per obbligare gli altri ad agire contro la propria volontà.
La violenza psicologica non utilizza la forza fisica e si manifesta principalmente con parole e atti tesi a coercire la volontà di altre persone.” Cit. Wikipedia
"E' una forma di violenza psicologica nella quale vengono presentate alla vittima false informazioni con l'intento di farla dubitare della sua stessa memoria e percezione.” Cit. Wikipedia
“è una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale[1], di natura sia fisica che psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo[1] e attuato nei confronti di persone considerate dal soggetto che perpetra l'atto in questione, come bersagli facili e/o incapaci di difendersi.” Cit. Wikipedia
“(dall'inglese [to] mob «assalire, molestare»; quindi «molestia, angheria») nell'accezione più comune è un insieme di comportamenti aggressivi di natura psicofisica e verbale, esercitati da una persona o un gruppo di persone nei confronti di altri soggetti. Può essere dunque considerato una forma di abuso.
Sebbene il termine venga utilizzato soprattutto per riferirsi a situazioni in un contesto lavorativo, più in generale, il termine indica i comportamenti violenti che un gruppo (sociale, familiare, animale) rivolge ad un suo membro. In riferimento al mondo del lavoro simili attività possono anche essere messe in atto da persone che abbiano una certa autorità sulle altre, in tal caso si parla di bossing. In etologia, il termine identifica i comportamenti aggressivi assunti da talune prede nei confronti di un predatore per intimorirlo e dissuaderlo dall'attacco.” Cit. Wikipedia
Bossing “come inteso in questo articolo è un pseudo anglicismo utilizzato molto raramente solo in Italia per indicare una forma specifica di mobbing[1] che ricorre quando il soggetto agente non sia un pari grado e/o, bensì un superiore gerarchico, in diversi contesti sociali (come ad esempio un capoufficio, un dirigente, un manager, un ufficiale nelle forze armate).” Cit. Wikipedia
Maltrattamento di animali “in diritto penale, è il reato previsto dall'art. 544-ter del codice penale ai sensi del quale: "1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro. 2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell'animale." Cit. Wikipedia